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Anima contadina: sognare una vita in mezzo alla natura

Anima contadina: sognare una vita in mezzo alla natura

Mio nonno era un contadino e ricordo perfettamente quando durante le mie estati in Sicilia, lo accompagnavo a vendere la frutta e la verdura che coltivava, seduta dietro la sua apetta color senape, tra le cassette di legno ricche di uva e pomodori.

Ogni tanto andavamo ad aiutarlo insieme agli altri cugini a raccogliere la frutta, le carrube, le albicocche e i gelsi.

Sono cresciuta tra animali, mani sporche di terra e natura. Ho sempre voluto qualche compagno di giochi peloso: cavie peruviane (la prima si chiamava Sailor, da Sailor Moon ovviamente), criceti e, ovviamente, cani!

Ricordo quando portai in casa un cucciolo di pipistrello, bellissimo…mia madre sconvolta!!! Lo avevo trovato a terra e, una volta raccolto, si era accucciato sul mio petto…poi mamma mi ha obbligata a rimetterlo dove lo avevo trovato…e lui di notte è volato via. Ogni sera lo aspettavo in terrazzo, convinta che fosse lui a venirmi a salutare con i suoi amici tutte le sere, per ringraziarmi delle coccole fatte!!

Poi ci sono state le papere, i conigli e le galline di nonno, con cui avevo un rapporto non troppo pacifico, visto le NETTE divergenze sul come accudire gli animali…ma su questo sorvolerò.

Sono stata una bambina assolutamente assorbita dalla natura, in giardino gli alberi erano i miei amici. Una volta ho pianto e fatto un putiferio quando i miei genitori hanno deciso di “uccidere” (secondo il mio parere di bambina di 8 anni) il salice piangente, quello che per me era un fratello di sangue, ma che, secondo loro, era già morto…

Abbracciavo ogni tronco, cantavo canzoni a tema e davo degna sepoltura ad ogni insetto che trovavo senza vita in giardino.

Adesso, a 34 anni, non è che le cose siano cambiate poi molto!! Certo, non canto più alla natura canzoni improvvisate, ma ogni tanto qualche tronco lo abbraccio… ancora amo sdraiarmi sui prati stando attenta a non rovinare i fiorellini, difendo gli insetti dalle nipoti killer, saluto le cornacchie che hanno il nido sul cedro atlantico all’ingresso e in estate sto attenta che il riccio sia rientrato nella tana prima di far uscire i miei canetti, gli amori della mia vita.

Sogno ancora di avere due galline da accudire, a cui portare buon cibo ogni mattina. Ho già deciso i nomi: Lady Cocca e Chantalle, e mi piacerebbero anche un paio di pecorelle, così si fanno compagnia…

Ma vi immaginate? Io, con una laurea magistrale in Scienze della Moda e del Costume, in un casale pieno di animali, alberi e orti da accudire, vestita con abiti leggeri e ampi in stile bucolico, mentre raccolgo quello che mi serve per cucinare qualcosa di confortevole per i miei ospiti, mentre i formaggi stagionano in cantina e i canetti sono sdraiati a prendere il sole o, in giornate fredde, accucciati davanti al camino.

Al momento ho il mio angolo di paradiso qui a Roma, perché vivendo in periferia in una trifamiliare divisa con la mia famiglia, usufruisco di un giardino dove la frutta e le erbe aromatiche non mancano mai!! Certo mancherebbero le galline… ma mi sono ripromessa che Lady Cocca e Chantalle arriveranno quando avrò davvero il coraggio di cambiare tutto e iniziare a vivere la vita che sogno. Per il momento, la contadinella la faccio in giardino, preparando marmellate con la frutta estiva, annaffiando il giardino con il tubo, abbracciando qualche tronco ed occupandomi delle mie erbe aromatiche, ma soprattutto, osservando il passare dei giorni attraverso il lento sbocciare dei fiori e delle foglie, che poi seccano e cadono in autunno, per poi ritornare, in primavera.

Take care!

The Autumn Lady



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